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La vite, pianta dell’anno 2023

La vite è stata dichiarata pianta dell’anno dall’associazione tedesca Nhv Theophrastus, attiva nel campo della naturopatia

L’associazione tedesca Nhv Theophrastus, con sede a Monaco di Baviera e dedita a rimedi naturali e naturopatia – ha decretato la vite, ovvero vitis vinifera, pianta medicinale del 2023. Il motivo è presto spiegato: la vite racchiude al suo interno moltissime componenti che giovano alla salute del nostro corpo e sono perciò preziosa fonte di benessere. “La vite – ha dichiarato Konrad Jungnickel, naturopata e presidente del comitato di selezione – ci riserva una grande quantità di sostanze medicinali, soprattutto nei suoi frutti e nei suoi semi, ma anche nelle sue foglie”.

Tutti i benefici e qualche curiosità…

Indiscussi, perciò, gli innumerevoli benefici del vino. E questo grazie alla presenza di sostanze quali vitamina B6, acido folico, flavonoidi, antociani e tannini. Ma non solo. Nei semi e negli acini, vi sono antifenoli che fungono da antiossidanti naturali. Le foglie della vite rossa, invece, generose di fibre alimentari, proteine, vitamine E e K, e di numerosi minerali, vengono da tempo utilizzate nel trattamento dei disturbi venosi; ma anche in cucina, ortaggio tenero, leggermente acido e molto versatile. La stessa fibra alimentare e l’alto contenuto di acqua nel frutto, inoltre, favoriscono la digestione e hanno un effetto disintossicante. E che dire dei numerosi ingredienti vegetali secondari come OPC (proantocianidine oligomeriche), resveratrolo e quercetina? Proteggono in modo impeccabile dai danni cellulari. Diversi studi scientifici, infine, hanno esaminato gli effetti positivi del succo d’uva rossa o dei suoi singoli componenti in relazione a varie malattie cardiovascolari, diabete e cancro. E non è infrequente che ciò che si ricava da questa pianta finisca anche in bustine di tè, capsule, gel e unguenti.

Curiosità: la linfa della pianta che fuoriesce dai tagli in primavera, la cosiddetta acqua della vite nota come “lacrime di vite” o “sangue di vite”, veniva un tempo usata da guaritori come Hildegard von Bingen per curare, tra le altre cose, malattie della pelle e problemi agli occhi.

“Tuttavia – sottolinea il professor Güldner – ci sono persone che dovrebbero consultare il proprio medico prima di cambiare le proprie abitudini alimentari. In caso di malattie intestinali, ad esempio, il cibo ricco di fibre non è indicato. In alternativa, la farina di semi d’uva e l’olio di semi d’uva possono essere un’interessante aggiunta alla cucina”.

Il vino è la più utile delle bevande, il più gustoso dei medicinali e il più piacevole dei cibi“, sosteneva Plutarco. Siamo nel I secolo d.C.. Una visione tuttora valida.

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